La passione per la fotografia è nata molto prima del blog, quando ancora facevo teatro. Mi ha sempre affascinato guardare il mondo attraverso l’obiettivo, ma parole come esposizione, diaframma e bilanciamento del bianco a quel tempo mi sembravano fuori dalla mia portata, non avevo ancora capito che avrei potuto imparare qualsiasi cosa, se solo fossi stata spinta dalla passione.
Poi ho preso coraggio e ho acquistato la mia prima reflex, una entry level della Nikon, una buona macchina con la quale ho sperimentato e imparato tanto, che mi fa compagnia da più di quattro anni. Ho iniziato a fare pratica scattando foto ai paesaggi, cogliendo e immortalando attimi in giro per le strade, fino a quando ho capito che è la “food photography” il cuore pulsante di questo mio grande amore per la fotografia. Guardando le prime foto di questo blog si vede tutta l’inesperienza, e sfogliando le pagine in ordine cronologico si vede l’evoluzione, lo studio e la sperimentazione, tutte cose che nel tempo mi hanno permesso di migliorare, anche se la strada da fare è ancora lunga. Lentamente sto trovando un mio stile, un mio percorso e questa è forse la cosa che più mi rende felice.
In questi anni però c’è stato un momento in cui scattare foto aveva perso il suo fascino, forse perchè il risultato finale era legato alla pubblicazione nel blog e quindi alla realizzazione della ricetta. Poi qualcosa è cambiato, la svolta è arrivata quando ho iniziato a usare instagram nel modo giusto, è più precisamente quando è iniziata la collaborazione con i ragazzi di Igers Sardegna e la partecipazione agli instameeting. Incontrare persone con la mia stessa passione per la fotografia, osservarle, scambiare con loro consigli, mi ha fatto guardare tutto da un punto di vista diverso, ma soprattutto ho imparato ad usare nel modo migliore un mezzo così affascinante che invece avevo sottovalutato.
La mia mente era finalmente libera, l’immediatezza e la condivisione dello scatto hanno eliminato una barriera che io stessa avevo messo alla creatività, e così le immagini hanno iniziato a prendere forma a prescindere dalle ricette e io ho ripreso a scattare foto con amore e passione.
Questo nuovo approccio ad instagram mi ha portato a partecipare agli instameeting, ho visitato luoghi che non conoscevo e ho imparato, tanto.
L’ultimo instameet mi ha riportato alle origini della passione per la fotografia, e più precisamente a Nuoro al Museo Man per visitare la Mostra dedicata alla “street photographer” americana Vivian Maier. Le sue foto sono talmente belle che è difficile trovare aggettivi che possano rendere giustizia alle emozioni che certi scatti sono in grado di suscitare.
Anche la sua storia è talmente affascinante da sembrare la sceneggiatura di un film: “una bambinaia per le famiglie benestanti di New York e Chicago sin dai primi anni Cinquanta del secolo scorso, per oltre cinque decadi ha fotografato la vita nelle strade delle città in cui ha vissuto senza mai far conoscere il proprio lavoro. Vivian Maier ha lasciato un archivio immenso composto di oltre 150.000 negativi, una miriade di pellicole non sviluppate, stampe, film in super 8 o 16 millimetri, registrazioni, appunti e altri documenti di vario genere. Della sua vita e di questo enorme lavoro oggi nessuno saprebbe niente se un giovane scrittore e giornalista americano, John Maloof, non si fosse accaparrato a un’asta un baule confiscato. Ed è qui che inizia la seconda parte della storia di questa eccezionale fotografa, molto ben raccontata nel documentario “finding Vivian Maier” a cura di John Maloof e Charlie Siskel.
L’occasione di visitare questa mostra era troppo invitante per lasciarsela scappare e per non farci mancare il lato goloso, ho preparato per i 40 igers partecipanti dei biscotti al burro di arachidi, ispirata da uno degli ingredienti più amati dai bambini americani e non solo. Per rimanere in tema con il cuore della mostra, dall’archivio di foto che è possibile visionare nel sito vivianmaier.com ho scelto venti autoscatti in bianco e nero, così da avere la sua immagine riflessa come tema conduttore dei miei biscotti al burro di arachidi.
Per chi fosse interessato a conoscere e sapere qualcosa di più su questa straordinaria fotografa, sarà possibile visitare la mostra fino al 18 ottobre. Seguendo l’hashtag #vivianmaieralman su instagram potete vedere i nostri scatti e quelli di chi in tutti questi mesi visiterà la mostra.
Biscotti al burro di arachidi
Ingredienti
- 430 g farina 00
- 25 g Cacao amaro
- 1 cucchiaio Burro di arachidi abbondante
- 200 g zucchero
- 1 cucchiaino lievito per dolci
- 1 pizzico sale
- 2 uova
- 2 cucchiai estratto di vaniglia
- confettura albicocche q.b.
- 400 g pasta di zucchero colore nero
Istruzioni
- Stendere la pasta su un foglio di carta da forno della stessa misura della teglia per cuocere i biscotti.
- Nella ciotola della planetaria con gancio a foglia lavorare il burro fino a farlo diventare chiaro e spumoso. Aggiungere lo zucchero amalgamare bene a media velocità per 3 minuti circa.
- Sbattere le uova in una terrina con l'estratto di vaniglia, aggiungere poco per volta al burro. Aggiungere la farina e amalgamare.
- Formare una palla con l'impasto e coprirla con pellicola. Far riposare in frigo per circa un'ora.
- Ritagliare i biscotti con un tagliabiscotti quadrato. Cuocere i biscotti in forno già caldo per 15 minuti a 180°
- Sfornare i biscotti e lasciarli raffreddare prima di spostarli su una gratella.
- Stendere la pasta di zucchero nera e tagliarla con il tagliabiscotti in modo da ottenre dei quadrati neri.
- Stendere sul biscotto un velo di confettura di albiccoche e applicare la pasta di zucchero. Far aderire bene. Una volta applicata la pasta su tutti i biscotti ritagliare le immagini stampate con inchiostro edibile su pasta di zucchero e applicarle sui biscotti sempre con la confettura.
asia says
Bellissimi i dolci io ne ho fatto uno ma la cottura mi è andata male
Lucia says
buonissimi gli ho provati ,sono gustose
Veruschka says
Ciao Lucia, sono felice che ti siano piaciuti, grazie per averli provati.